Riformando il verdetto del Tar Molise, il Consiglio di Stato ha annullato i decreti con cui la struttura commissariale aveva fissato budget e limiti invalicabili di spesa, chiarendo anche il ruolo strategico dei due grandi privati accreditati della sanità molisana, Neuromed e Cattolica.
Secondo i magistrati romani, la cui decisone è inappellabile, la clinica di Pozzilli è l’unica che eroga prestazioni neurologiche a un bacino peraltro interregionale, il Gemelli è l’unico centro che si occupa di radioterapia, oncologia e cardiochirurgia.
Una sentenza che oltre a mettere un punto fermo sull’accesa diatriba che ha reso invivibile il clima politico degli ultimi mesi, sconfessa l’operato di commissario ed ex sub. Toma e Papa hanno agito sicuramente nel rispetto delle norme. Poi, come spesso accade in Italia, ci sono i giudici che pongono rimedio ai vuoti che si creano tra le regole e le esigenze di un paziente – è solo un esempio – che ha necessità di una prestazione radioterapica e non può rivolgersi in nessun altro posto oltre il Gemelli, perché è l’unico che eroga quel tipo di cura. Può mai esistere un budget rispetto ad una pratica clinica salvavita?
E – dal punto di vista dell’utenza – meno male che esiste un giudice a Berlino.
Secondo l’ex presidente Michele Iorio, che coglie l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe e per raffermare la sua leadership nell’ambito del centrodestra, «il fallimento della politica sanitaria dipende dall’inesperienza di chi guida la Regione. In questi ultimi anni sul tema sanità – afferma Iorio – la sottomissione ai dictat ministeriali ha fatto perdere di vista il vero compito della politica regionale: la difesa della sanità molisana, del diritto alle cure dei cittadini molisani attraverso l’applicazione di principi che valgono in tutta Italia ma non per la regione Molise. Il Consiglio di Stato stabilisce infatti un principio – ancora l’ex presidente – per nulla innovativo ma che risiede nel buonsenso della pubblica amministrazione. Tanto è vero che nell’arco della mia presidenza è stato sempre applicato a tutti gli istituti privati accreditati così come accade in qualunque altra regione italiana. Nelle sentenze riguardanti i due istituti privati convenzionati, Neuromed e Gemelli Molise, il massimo organo della giustizia amministrativa dichiara, una volta per tutte, che le prestazioni extraregionali non possono essere sottoposte a budget e che per le prestazioni regionali ad alta complessità da essi erogati in via esclusiva, come radioterapia, cardiochirurgia e neurochirurgia, non è possibile porre un tetto di spesa».
L’affondo di Iorio nei confronti del presidente Toma, «nonché commissario della sanità a cui in tutti questi mesi ho tentato di farlo capire. Ho tentato di spiegarlo per anni agli esponenti dei 5 stelle in linea con le scelte scellerate della struttura commissariale che ha, negli ultimi tempi, posto in essere atti penalizzanti per il diritto alla cura dei molisani e degli stessi cittadini italiani che sceglievano il Molise per venirsi a curare. Spero che oggi – afferma Iorio –, con la sentenza di Palazzo Spada, si metta fine ad una discussione senza fondamenta e si apra la strada, invece, a quello che dovrebbe essere un dovere per un presidente di Regione: pretendere che il tavolo tecnico per la verifica degli investimenti della sanità non consideri quelle somme nel disavanzo sanitario. Per il semplice motivo che non lo sono».
Sul piano politico l’ex presidente non le manda a dire: «Per essermi permesso di sottolineare gli errori madornali che si stavano commettendo nella gestione della sanità sia pubblica sia privata accreditata, sono stato accusato di attaccare il centrodestra. Resto dell’idea che il compito di un politico, inteso come colui che ha maturato esperienza e conosca bene ogni settore del territorio regionale che si accinge a governare, sia quello di indirizzare le istituzioni verso scelte che producano effetti positivi sui cittadini. A prescindere dal colore della maglia che si indossa. Il Molise ha bisogno, mai come oggi, di uomini e donne capaci e che abbiano il coraggio di amministrare, di fare scelte ponderate che guardino al futuro della nostra terra e alle future generazioni».